Il progetto si situa nella linea di continuità con la differenza di valore, conserva la simmetria e l’ordine del progetto sulla strada, istituisce e inventa una nuova facciata nell’interno. Lo scopo a cui si vuol giungere è quello di dare una graduatoria di importanza tra le facciate ma senza completamente ripudiare al significanza del retro dell’edificio. La forma compositiva del prospetto interno, prende le mosse da una preesistenza di una palma nel cortile, segno di un originario spazio a giardino nell’area. La forma del palmizio ricorda, in uno sviluppo a curva logaritmica della crescita arborea, l’impronta della bucatura di prospetto; la superficie vetrata aumenta in maniera proporzionale allo sviluppo del fusto dell’albero; la palma e il vetro si rimandano la loro immagine. La qualità dell’ambiente si dilata nella progettazione di uno spazio a cortile lastricato, che dà la sensazione e la consistenza di un luogo-giardino. La facciata principale, modificata nella partitura di fori, porte e finestra e nella superfittazione dell’ultimo livello, viene conservata nella sua simmetria e nel suo ordine compositivo, dando il segno della preesistenza. La stessa simmetria e la medesima pulizia formale viene riportata nel disegno di pianta. La sala centrale e la disposizione trasversale dell’immobile in alloggi duplex continuano e osservano le leggi compositive di una simmetria e di una specularità che è la trasparenza e l’immagine del progetto, lo svelamento di una sua storia.
Luogo: PRAFIM Srl
Anno: 1987
Foto: Archivio Franzolini